" unachitarrainvetrina.it" WANDRE' (BY DAVOLI) - (made
in
Italia)
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E da questa che scatta la scintilla........ Correva l'anno 1966, la mia chitarra acustica elettrificata si sganciò dalla tracolla e cadde rovinosamente a terra dividendosi in due parti, manico e corpo. Fortuna volle, che un amico di un mio amico, mi propose questa chitarra, per me prima solid body, in cambio di Lire 15.000 più una ventina di miei longplay. salvando così il complessino con cui stavo suonando (i paperis) e lo show scolastico. Chitarra strana e dal suono per niente eccezionale, ma che può piacere o non piacere. Il manico in "duralluminio" come tutte le chitarre Wandrè, il corpo sottile perlinato nero e ben equilibrato. Aveva un singolo pickup Davoli incastrato nel battipenna in plastica bianca, che ho perso durante i vari tentativi di modificare il timbro sonoro. Purtroppo gliene ho fatte di cotte e di crude trascurandola e trattandola male. Non sapendone le origini e l'importanza che avrebbe acquisito con il passare del tempo. Wandrè (vai indietro) è il soprannome datogli da suo padre a Pioli Antonio. A partire dalla metà degli anni '50s ha ideato una serie di chitarre, bassi, e contrabbassi famosi in tutto il mondo. |
Wandrè I suoi strumenti erano innovativi e all'avanguardia. Seppe distinguersi per l'originalità dei suoi progetti hardware ed ancora oggi è riconosciuto più che mai il suo talento e la sua genialità. Prendere una Wandré da una soffitta dopo trent'anni vuol dire prendere tra le mani una chitarra con manico diritto e suonabile. Wandrè.
Fu
imitato
da
Jacobacci
subito
(1958)
con
le
sue
Ohio
in
Francia,
da
Messenger
negli
Stati
Uniti,
poi
da
Vaccaro
sulle
Kramer,
Travis
Bean,
Veleno,
Hustler,
e
via
tutti
gli
altri. Fra
tanti,
un
nome
Adriano
Celentano
fotografato
e
filmato
con
le
chitarre
Wandrè |
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